L'Arma dei Carabinieri (dapprima Corpo dei Carabinieri Reali e poi Arma dei Carabinieri Reali) è una delle forze di polizia italiane, con competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza. Allo stesso tempo è parte delle forze armate italiane (dal 2000 con il rango di forza armata), alle dipendenze del ministero della difesa, con dipendenza funzionale dal ministero dell'interno. Ha compiti di polizia militare sulle altre tre forze armate, in Patria e all'estero, ed è parte della Forza di gendarmeria europea. Al vertice vi è un comandante generale con il grado di generale di corpo d'armata.
L'Arma dei Carabinieri (dapprima Corpo dei Carabinieri Reali e poi Arma dei Carabinieri Reali) è una delle forze di polizia italiane, con competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza. Allo stesso tempo è parte delle forze armate italiane (dal 2000 con il rango di forza armata), alle dipendenze del ministero della difesa, con dipendenza funzionale dal ministero dell'interno. Ha compiti di polizia militare sulle altre tre forze armate, in Patria e all'estero, ed è parte della Forza di gendarmeria europea. Al vertice vi è un comandante generale con il grado di generale di corpo d'armata.
Durante la Restaurazione, Vittorio Emanuele I di Savoia, al rientro a Torino, dopo un periodo passato in sostanziale esilio a Cagliari poiché il territorio continentale del Regno di Sardegna era stato occupato dalle truppe di Napoleone Bonaparte, all'inizio del XIX secolo emanò la legge reale "Regie Patenti" del 13 luglio 1814 con la quale fu istituito il Corpo dei Carabinieri Reali, unità militare con compiti di polizia. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera (con una componente di cavalleria), e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu, infatti, selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi, perciò venne considerato un corpo d'élite. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica del corpo il 13 agosto 1814. Il 25 giugno 1833, con decreto del re Carlo Alberto di Savoia, vennero adottati i colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino).
Durante il Risorgimento furono impegnati su diversi fronti e dopo il compimento dell'unità d'Italia i Carabinieri Reali diventarono "Arma" del Regio Esercito con regio decreto 24 gennaio 1861, al pari delle altre armi come fanteria, artiglieria, cavalleria, continuando a essere riconosciuti come primi (com'era nell'Armata Sarda) anche nel Regio Esercito dell'Italia unita.
Le principali battaglie cui prese parte il corpo prima delle guerre mondiali, sono:
Nella prima guerra mondiale si distinsero nella battaglia del Podgora, 19 luglio 1915, e per il contributo nel primo conflitto mondiale la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare. Furono impegnati nelle varie fasi del colonialismo italiano e, nella guerra d'Etiopia, parteciparono alla seconda battaglia dell'Ogaden gli zaptié (àscari carabinieri), a partire dalla primavera del 1936. Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
Dopo l'armistizio di Cassibile, diversi reparti si unirono alla resistenza italiana e presero parte alla guerra di liberazione; particolarmente nota è la figura del vicebrigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Torre di Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato avvenuto in quella località nel quale erano morti due militari germanici. Sono da ricordare anche i Martiri di Fiesole, ovvero i tre militari dell'Arma Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti, i quali si consegnarono ai tedeschi per evitare l'esecuzione di dieci civili, che per rappresaglia contro l'appoggio dato da personale dell'Arma alla Resistenza fiorentina erano stati destinati dai tedeschi alla fucilazione. Circa 2 700 carabinieri subirono la deportazione a vario titolo per essersi rifiutati di soggiacere alle disposizioni delle forze militari nazifasciste, soprattutto dopo l'8 settembre 1943. Dodici carabinieri figurano, inoltre, tra le vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale Renato De Francesco; il nuovo comandante sarebbe stato, nel bene o nel male, uno dei più conosciuti fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta un periodo della storia dell'Arma e di quella italiana per il supposto tentativo di golpe denominato Piano Solo, con cui - nelle presunte intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964 (con l'arresto e la deportazione nel poligono militare di Capo Marrargiu, in Sardegna, di 731 persone ritenute «pericolose per l'ordine pubblico»). Sono anche anni nei quali, in linea con altri settori dello stato, si opera un rinnovamento tecnologico. Ad esempio, si ha la nascita della moderna centrale operativa, che riceve le chiamate telefoniche dalla cittadinanza e le smista alle pattuglie sul territorio. Grazie a più moderni apparati radio, sviluppati da aziende italiane quali Prod-El, Ducati, Ote, e altre, è infatti possibile contattare le pattuglie disposte sul territorio.
Per la repressione del terrorismo politico, il corpo rinnovò la propria struttura organizzativa: nel 1974 nacque il nucleo speciale antiterrorismo, e nel 1978 il Gruppo di intervento speciale (GIS), primo reparto di forze speciali italiane. Nel 1990, per un più adeguato contrasto alla criminalità organizzata, fu creato il Raggruppamento operativo speciale (ROS), che contribuì alla cattura di diversi boss mafiosi.
Fino all'anno 2000 l'Arma dei Carabinieri era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di Arma (definita «prima Arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78 i carabinieri vennero elevati a una "collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della difesa, con il rango di forza armata, e forza militare di polizia a competenza generale", con l'emanazione del D. Lgs. 5 ottobre 2000, n. 297. Questo ne ha consentito la partecipazione alle missioni militari italiane all'estero, non più esclusivamente con funzioni di polizia militare (art.5). Così nel 2001 è stata costituita la 2ª Brigata mobile carabinieri, unità militare dell'Arma con "propensione all'impiego estero" e nel 2004 il reparto d'élite Gruppo di intervento speciale entra a far parte delle forze speciali italiane. Ciò ebbe come conseguenza per il Corpo di avere come comandante generale un ufficiale generale proveniente dai propri ranghi. Il primo comandante generale, proveniente dalle sue stesse file, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il comandante generale dell'Arma era scelto da ufficiali generali in possesso di particolari caratteristiche provenienti dall'Esercito. Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso ad un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di capo di stato maggiore della difesa che può essere assunta solo da un ufficiale generale dell'Esercito, della Marina Militare o dell'Aeronautica Militare.
Nell'ottobre 2016, con l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato, avvenuto ufficialmente il 1º gennaio 2017 (sono stati esclusi i Corpi Forestali Regionali delle 5 Regioni a statuto speciale) nasce il Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare alle dipendenze del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Per richiedere l’intervento dei Carabinieri in situazioni di imminente pericolo o di particolare urgenza, contattare il “Numero Unico Europeo” 112
Per presentare denunce, querele, esposti e per segnalazioni di carattere operativo, recarsi al più vicino Comando Stazione Carabinieri.
Per sapere dov'è la Stazione più vicina, è possibile consultare il servizio “Dove siamo”
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in Piazza Bligny n. 2 (C.A.P. 00197) ed è contattabile ai seguenti recapiti:
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